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WISH YOU WERE HERE di Tom Bosco

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alla base navale di Coronado, in California, a strimpellare come un novello Nerone una chitarra che gli è stata donata in occasione delle celebrazioni del V-J Day.

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Chissà, forse pensando agli sfollati della Louisiana stava cantando “Wish you were here”:

“Vorrei tu fossi qui, vorrei che potessi vedere questo posto/Vorrei tu fossi accanto, vorrei poter toccare il tuo viso/Il tempo è bello, in paradiso/È estate tutto l’anno e tutti quelli che conosciamo/Dicono, ‘Salve’, mi manchi tanto, vorrei tu fossi qui”.

Anche Condoleeza Rice, segretario di stato, era piuttosto impegnata nel week-end: si trovava a New York, tra uno shopping sulla 5° Strada e uno spettacolo dei Monty Phyton a Broadway, che sembra l’abbia fatta ridere a crepapelle. Il sindaco di New Orleans, Ray Nagin, non ha gradito molto questi atteggiamenti rilassati e ha rilasciato dichiarazioni infuocate nei confronti dei membri di questa amministrazione, dicendo loro senza mezzi termini di “muovere il culo”.

A posteriori, fa riflettere quanto pubblicava ancora l’8 giugno del 2004 il The Times Picayune: “Per la prima volta in 37 anni, i tagli al bilancio federale hanno del tutto bloccato i principali lavori agli argini per gli uragani nella zona orientale di New Orleans, una complessa rete di murature in cemento armato, paratoie metalliche e gigantesche berme interrate che non sarà completata per almeno un altro decennio. Mervin Morehier, che gestisce il progetto degli argini ‘Lago Pontchartrain e dintorni’ per conto del Corpo del Genio dell’Esercito, dice, ‘Non saprei dirvi esattamente cosa possa accadere se durante la prossima stagione degli uragani ci sarà una grossa tempesta; dipende dal suo percorso e dalla sua velocità, dall’angolazione con cui ci colpisce. Però posso dirvi che sarà meglio levarsi di torno se il livello dell’acqua negli argini si alza…e credo sia importante e semplicemente corretto che la gente che vive dietro gli argini sappia le condizioni di questi progetti.’

Il taglio fiscale proposto dall’amministrazione Bush prevede soltanto 3,9 milioni di dollari per il progetto degli argini orientali contro gli uragani. Secondo i direttori della gestione delle emergenze Walter Maestri a Jefferson Parish e Terry Tullier a New Orleans, adesso la sfida per la Louisiana sud-orientale è convincere in qualche modo quelli che gestiscono le spese federali che la protezione da grosse tempeste e inondazioni è una questione di sicurezza interna.”

Il quotidiano riporta che per l’anno fiscale 2006 il distretto di New Orleans del Corpo del Genio dell’Esercito ha subito un taglio record al bilancio, pari a 71,2 milioni di dollari, il risultato di continui tagli ai fondi federali per i disastri naturali effettuati dall’amministrazione Bush a partire dal 2001, allo scopo di finanziare la “Guerra al Terrorismo” e l’invasione di Afghanistan e Iraq.

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Mi domando quale impatto psicologico e sociale potrà avere per i cittadini statunitensi questo disastro: mezzo milione di persone in fase di evacuazione da New Orleans, una cosa mai vista prima negli USA. Furti, saccheggi, omicidi, stupri: la situazione è totalmente fuori controllo (qualcuno ha parlato persino di atti di cannibalismo, ma si tratta di voci la cui attendibilità è impossibile da verificare) e quel che è peggio, sembra che le donazioni effettuate alla Croce Rossa vengano fraudolentemente indirizzate dalla FEMA (l’ente statunitense che si occupa della gestione delle emergenze) nientepopodimeno che al reverendo Pat Robertson, un celebre telepredicatore, la cui “Operazione Benedizione” compare su un link del sito della FEMA subito sotto quello della Croce Rossa Internazionale. Costui alcuni giorni fa aveva espresso in diretta televisiva l’idea di togliere di mezzo il presidente del Venezuela, Chavez, facendolo assassinare tramite qualche operazione speciale dei servizi segreti piuttosto che con una costosa operazione militare. Chavez l’ha presa con umorismo, tuttavia i suoi concittadini sono infuriati e il governo venezuelano sta valutando la possibilità di richiedere l’estradizione di Robertson per istigazione al terrorismo.

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Alla luce di quanto sopra fa un po’ specie che Chavez abbia pianificato di vendere a prezzi stracciati 66.000 barili al giorno di combustibile da riscaldamento alle comunità disagiate degli USA. L’operazione verrebbe gestita attraverso la Citgo, compagnia dell’ente petrolifero statale venezuelano PDVSA, presente negli USA con una propria rete di distribuzione.
E a proposito di petrolio, al di là delle varie situazioni contingenti, il prezzo alle stelle raggiunto in questi ultimi giorni potrebbe spiegarsi con una notizia diffusa dall’OPEC, secondo la quale a livello mondiale è stato raggiunto il picco nella produzione di greggio “leggero” (ovvero il più pregiato ed economico da raffinare) che ora inizia a calare: “Nel 2000 la produzione di greggio non-OPEC era pari a 66 milioni di barili al giorno, suddivisi in leggero (41%), medio (44%) e pesante (15%); tuttavia nel 2004, con una produzione pari a 70 milioni di barili al giorno, tali percentuali assommano rispettivamente a 34%, 49% e 18%.” In altre parole, la percentuale di petrolio contenente troppo zolfo è aumentata dal 47% al 51%, malgrado un aumento di un milione di barili al giorno nella estrazione di greggio leggero da parte dell’OPEC stessa: si estrae più petrolio, ma se ne estrae meno delle migliori qualità, quelle a basso contenuto di zolfo che rientrano nelle capacità di raffinazione della maggior parte dei mercati mondiali. Per riassumere, il principale motivo dell’aumento dei prezzi petroliferi è addebitabile ad una minore disponibilità di greggio “leggero” e all’incapacità di raffinare grossi volumi di quello più pesante. Paesi produttori, compagnie e greggio leggero hanno raggiunto il picco produttivo, che secondo gli esperti entro il 2007/2008 verrà raggiunto anche per le qualità di greggio meno pregiate.

Passando ad un altro argomento, ho trovato assai interessante quanto ha espresso Alessandro Lattanzio nel suo ultimo bollettino www.bollettinoaurora.da.ru in quanto anch’io avevo preso in considerazione questa possibilità:

“Il 6 agosto è precipitato un ATR-72 della Tuninter, presso l’aeroporto di Punta Raisi (Palermo). 16 morti. Causa ufficiale dell’incidente: blocco di entrambi i motori. La probabilità che succeda una cosa del genere è pari a 1:1.000.000! I tecnici non sanno darsi una spiegazione, come non si sanno dare una spiegazione sull’incidente del Boeing 737 della Helios, compagnia cipriota, precipitato il 13 agosto in Grecia. 121 morti. Causa apparente, malfunzionamento dell’impianto di pressurizzazione. Le spiegazioni sull’incidente sono incerte e poco convinte. In Venezuela, il 16 agosto precipitava un altro velivolo di linea, un Lockheed (ex McDonnell-Douglas) MD-82, 161 morti. Causa ufficiale, blocco di entrambi i motori. Altra casuale coincidenza dalla probabilità di 1:1.000.000…
Lessi su una rivista di aeronautica di qualche anno fa che due elicotteri della marina militare statunitense precipitarono. Ciò accadde perché, si scoprì dopo, i due velivoli ebbero i motori bloccati dall’impulso radio emesso da un potente radar OTH (Over The Horizon) statunitense. Avanzo una spiegazione: i velivoli precipitati questo agosto sono stati colpiti dagli effetti di un EMP (Electro-Magnetic Pulse, Impulso Elettromagnetico) di chiara origine artificiale. Non posso dire nulla sulla piattaforma utilizzata per tali operazioni. Ma posso avanzare un Perché…”

(Nel pezzo tra le altre cose sottolinea una notizia importante e assai sottaciuta: “…nessuno dice nulla sugli strani incendi che scoppiano nelle raffinerie e nei centri petrolchimici degli USA; ne saranno bruciati una mezza dozzina, e un incendio è esploso presso un deposito petrolifero presso Cagliari. Nulla se non spiegazioni ridicole: gli incendi scoppiano perchè è aumentata la domanda di benzina! Almeno così afferma il TG3.”)

E per concludere, recentemente si è fatto avanti un rivelatore (“Delbert”) il quale afferma che John Fitzgerald Kennedy Jr., quel “John-John” figlio del presidente ucciso a Dallas e recentemente scomparso in un misterioso incidente aereo, sarebbe stato assassinato. L’operazione sarebbe partita addirittura dalla Casa Bianca (si parla tra gli altri degli ex presidenti Bill Clinton e George H. W. Bush, del presidente George W. Bush e della senatrice Hillary Clinton), e sarebbe stata portata a termine facendo esplodere l’aereo pilotato da John-John, precedentemente imbottito di esplosivo al plastico (sotto e dietro la cabina, in modo da spezzarlo in due tronconi) collegato a un detonatore barometrico. L’aereo sarebbe stato visto esplodere in aria da almeno dieci testimoni.

Se, come afferma, tutto questo e molto altro ancora sono oggetto di un’indagine federale, presto dovremmo sentire parlare di questa storia, ma coi tempi che corrono non ci conterei troppo…


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