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Svizzera: un referendum per abolire la riserva frazionaria

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SVIZZERA: IL REFERENDUM CHE FA TREMARE LE BANCHE

Berna, 28 dic – È risaputo: in Svizzera il popolo può influire sull’attività governativa per il tramite di iniziative e referendum. Il Popolo è l’istanza politica suprema dello Stato. Questo principio caratterizza il sistema politico della Svizzera. Gli Svizzeri possono esprimere le loro opinioni a livello federale, cantonale e comunale: votando su questioni diverse ed eleggendo i loro rappresentanti a Palazzo federale.

Le consultazioni popolari sono molto frequenti ed è notizia recente che l’ennesimo referendum deciderà se vietare alle banche commerciali di creare denaro ex nihilo, dal nulla.
Più di 110 mila cittadini elvetici hanno difatti firmato la petizione che chiede di dare alla banca centrale la competenza esclusiva di creare denaro nel sistema finanziario.

Una campagna promossa dal movimento per il Denaro Sovrano Svizzero (Vollgeld) che nei propositi, una volta promossa a legge l’iniziativa referendaria, limiterebbe la speculazione finanziaria richiedendo alle banche private di detenere riserve per il cento per cento dei loro depositi. All’atto pratico un vero e proprio divieto della riserva frazionaria, causa di molte instabilità bancarie, ma anche capace di dopare l’economia fino a quando la crescita non diventa speculazione.

“Le banche non sarebbero più in grado di creare soldi per se stesse, ma solo in grado di prestare denaro che raccolgono dai risparmiatori o da altre banche”

si legge all’interno del sito dei promotori del referendum.

Per comprendere quanto sopra si deve conoscere il ruolo che le banche centrali svolgono nelle economie occidentali. Queste non controllano la creazione di moneta ex nihilo, che si verifica ogni qualvolta una banca commerciale apre una linea di credito vale a dire quando una banca concede un mutuo o un finanziamento.

La banca centrale può solo cercare di influenzare l’offerta di moneta, con i suoi strumenti di politica monetaria. Interviene quindi in modo indiretto: ovvero con un effetto ‘ritardato’ che può arrivare fuori tempo. Se dovesse passare il referendum in Svizzera la banca centrale elvetica diventerebbe la sola e unica banca a poter creare massa monetaria. Fondamentalmente, il potere di creare il denaro viene tenuto separato dal potere di decidere come utilizzarlo.

Così facendo le banche commerciali continuerebbero a gestire conti e pagamenti, e servirebbero da intermediari tra risparmiatori e credito. Ogni anno la banca centrale deciderebbe un totale di denaro nuovo da rendere disponibile per poi distribuirlo alle banche private che decideranno verso quali richiedenti dirigerlo. Questo sistema probabilmente non darebbe spinte eccessive alla crescita ma renderebbe sicuramente più stabile l’economia.

Non possiamo parlare a tutti gli effetti di vera e concreta sovranità monetaria. Il referendum svizzero non si propone di sottrarre la creazione del denaro al sistema bancario – per arrivare a ciò si dovrebbe nazionalizzare la banca centrale o in ogni caso restituire la sovranità monetaria al popolo – ma sicuramente rappresenta un grosso grimaldello che il popolo avrà per scardinare una delle più colossali truffe perpetrate ai danni dell’umanità.

* * *

Articolo tratto da Il Primato Nazionale

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