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Ogm: si apre lo scontro fra Usa e Europa

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L’Europa
è accusata di mantenere una moratoria che impedisce la coltivazione
(non l’importazione) di OGM sul territorio europeo, contravvenendo
alle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o WTO), in
base ad argomenti «non scientifici» e «dannosi per l’agricoltura e
per i paesi in via di sviluppo».


Peccato che, tra i dati «non scientifici», siano sempre più
numerose le prove sulla nocività ambientale degli OGM e sui loro
possibili rischi per la salute umana.



Ormai è indubbio che una pianta OGM può trasmettere i geni
ingegnerizzati anche a piante di specie diversa. L’inquinamento delle
varietà locali di mais in Messico – che può voler dire la perdita del
mais così come esiste in natura da migliaia di anni – e in Canada
quello da colza OGM , divenuta da
sola
resistente a 3 erbicidi diversi e trasformata in erbaccia che
nulla riesce più a eliminare, sono i due casi finora più gravi di
inquinamento genetico, ma non i soli.



Gli agricoltori biologici negli USA sono i più forti oppositori
degli OGM, che inquinano i loro raccolti che così restano invenduti, e
in più li espongono all’accusa di uso illegale di sementi da parte
delle multinazionali produttrici. Questi processi sono già stati
centinaia, con gli agricoltori sempre condannati a risarcimenti molto
onerosi.



Un paio d’anni fa una varietà di mais OGM autorizzata «solo»
per il consumo animale perché sospetta di essere fortemente allergenica
è arrivata fin sui banchi dei supermercati, dentro «tacos» e
patatine. Corsa frenetica al recupero, miliardi di danni, vari casi di
shock anafilattico tra chi li aveva mangiati.
Oggi il quadro è ancora peggiore, perché gli USA hanno iniziato
a coltivare in campo piante OGM che producono farmaci e vaccini. Solo in
quest’ultimo anno, sono stati scoperti due casi di inquinamento della
catena alimentare con questi OGM, dimostrando l’inefficacia delle
cosiddette «fasce» di sicurezza e dei meccanismi di controllo.



Gli OGM sono organismi vivi e in quanto tali imprevedibili e
incontrollabili, se immessi nell’ambiente. Questa è l’unica realtà
scientifica provata. Il resto sono chiacchiere di multinazionali alla
conquista dei mercati agricoli mondiali.



Il WTO è oggi lo strumento di
queste guerre commerciali. L’Europa è già stata condannata per la
sua opposizione a importare dagli USA carne di vitelli gonfiati con gli
ormoni. Il «tribunale» del WTO ha deciso che questa opposizione non ha
basi scientifiche, ma tutti ricordiamo ancora bene i casi di bambini con
gravi alterazioni ormonali per essere stati nutriti con omogeneizzati di
vitello agli ormoni.


L’Europa deve trovare una voce forte per resistere a questi
ricatti commerciali. Un momento importante di questa battaglia sarà la
riunione del WTO a Cancun, dove si discuteranno le regole della
privatizzazione di tutti i servizi (scuola, sanità, trasporti, ecc…),
e dei diritti di proprietà intellettuale (brevetti), che sono il motore
della mercificazione degli esseri viventi.



E’ importante premere perché l’Italia, nel suo semestre di
presidenza della UE, ribadisca la posizione chiara anti-OGM che ha avuto
finora, dando priorità alla salvaguardia della salute dei cittadini,
anziché agli interessi delle industrie.



Su questi temi che investono direttamente la nostra vita, il
nostro diritto alla salute, facciamo sentire la voce di ognuno di noi,
di ogni singolo cittadino, anche quando andiamo a fare la spesa.



Teniamoci alla larga dagli OGM e teniamoli alla larga dai nostri
territori. Una volta entrati non se ne andranno più. E’ questa la
posta in gioco.

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