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E IL SIGNORE DISSE TESLA… E LUCE FU!

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo a firma di Rossana Carne, che riassume le principali vicende biografiche e scoperte scientifiche di un personaggio caro ai lettori di NEXUS NEW TIMES e PUNTOZERO: il "creatore di sogni" Nikola Tesla. Buona lettura dalla Redazione.


 

“Lasciamo che il futuro dica la Verità, e giudichiamo ciascuno secondo la propria opera e gli obiettivi. Il presente è loro; il futuro, per il quale ho realmente lavorato, è mio!”

(Nikola Tesla)

L’uomo fuori dal tempo più diffamato della scienza, ma anche lo studioso capace di forgiare secoli e secoli di storia grazie alle sue invenzioni e alla sua mente brillante; parliamo della storia di un grande scienziato dimenticato o volutamente cancellato dai testi, una figura che si dice abbia inventato il XX secolo: lui è Nikola Tesla, il creatore di sogni

Lo scienziato più enigmatico dello scorso secolo nasce nell'attuale Croazia, in una piccola cittadina di nome Smiljan, il 10 luglio del 1856. La storia narra che allo scoccare della mezzanotte, durante una terribile tempesta, Georgina Duka Mandic diede alla luce un figlio maschio il cui nome sarebbe stato Nikola. Durante il parto, la levatrice esclamò: “Questo bambino è il figlio della tempesta!”. Georgina, tuttavia, rispose: “No, lui è il figlio della Luce”. 
Un alone di mistero circonda la figura di Tesla fin dal suo primo battito di vita ed anche il suo genio e la sua mente straordinaria sembrano essere frutto di un mondo sconosciuto, ecco perché venne spesso definito un “Uomo Fuori dal Tempo”. 

Ma perché oggi in molti ignorano questa figura? A cosa si associa Tesla e perché venne dimenticato da tutto e da tutti? 

La tumultuosa vita di Tesla può essere studiata e approfondita da diversi punti di vista, ma uno dei migliori punti di partenza è la fine della sua storia perché il mistero che circonda la sua morte va di pari passo con la scomparsa di molti dei suoi scritti che, ancora oggi, non sono stati trovati. 
Il 5 gennaio del 1943, infatti, Nikola Tesla ormai 86enne telefona al dipartimento della Guerra degli Stati Uniti per annunciare la scoperta e la progettazione di un macchinario che avrebbero posto fine al secondo conflitto mondiale; il Colonnello con cui parlò promise di richiamarlo ma questo non avvenne mai perché solo due giorni dopo, ovvero il 7 gennaio del 1943, Nikola Tesla venne trovato morto da una cameriera nella sua camera d’albergo e in quello stesso istante tutto il suo lavoro venne dichiarato top secret e secretato negli archivi dell’FBI. 

Cosa aveva scoperto Tesla? Perché tutto il suo operato avrebbe dovuto rimanere segreto? La sua stessa morte sarebbe legata alle sue invenzioni? 

A Nikola Tesla sarebbero attribuite oltre 700 invenzioni tra cui quella di maggior rilievo è l’energia elettrica a corrente alternata, ma abbiamo anche la diffusione radio, il primo prototipo di aereo a decollo verticale, il concetto di “pensiero elettrico”, la prima stazione di energia idroelettrica, l’auto elettrica e moltissimo altro ancora. 
La cosa che ancora sorprende gli scienziati del XXI secolo era la sua visione di un mondo capace di poter trasmettere elettricità senza fili e se si pensa che visse a cavallo tra ‘800 e ‘900 sorprende ancora di più la dimostrazione che tenne al Madison Square Garden quando fece navigare la sua piccola barca, comandandola a distanza con un radiocomando. 
La genialità di Tesla si riscontra fin dalla tenera età: a soli 6 anni infatti destò l’invidia dei suoi compagni di classe per l’invenzione di un piccolo amo da pesca e spesso aiutava sua madre inventando oggetti d’uso casalingo. Studiò ingegneria elettrica all’Università Tecnica di Graz per soli due anni, uno dei migliori istituti dell’epoca, e si interessò al tema controverso della corrente alternata; si spostò poi a Praga per frequentare corsi di fisica e matematica avanzata e si dedicò alla memorizzazione di moltissimi testi sfruttando alcuni momenti di “ispirazione” in cui, secondo quanto riportato dallo scienziato, gli apparivano lampi a cui seguivano allucinazioni e molte di queste erano associate a parole e idee.
Tesla, oltre ad essere un vero e autentico genio paragonabile a Leonardo Da Vinci, era anche un bellissimo uomo, alto 188 cm e di corporatura magra con splendidi occhi azzurri. 

Nel 1881 decise di trasferirsi a Budapest e lì divenne responsabile elettrico, lavorando al primo sistema telefonico ungherese ed inventando uno dei suoi primi dispositivi, ovvero un ripetitore telefonico; solo un anno dopo si trasferì a Parigi dove iniziò a lavorare per una filiale dell’azienda di Thomas Edison, divenuto ormai famoso a livello mondiale per la sua invenzione della corrente continua e della sua lampadina alimentata a fili di carbonio, e proprio nella capitale francese progettò il suo primo motore a induzione, andando a sviluppare dispositivi in grado di interagire con il campo magnetico. 
Nel 1884, dopo la morte della madre decide di trasferirsi negli Stati Uniti, unico paese dove avrebbe potuto avere un’occasione per portare alla luce le sue grandi scoperte: con cinque centesimi, una raccolta di poesie e una lettera di referenze con scritto “Conosco due grandi uomini: uno siete voi, l’altro è questo giovane”, Tesla si recò negli uffici di Edison a New York dove venne immediatamente assunto per riprogettare il generatore di corrente continua con un compenso pari a 50.000$. Dopo aver apportato le riparazioni e aver aumentato l’efficienza dello strumento, Nikola Tesla si recò da Edison per la riscossione del pattuito, ma egli rifiutò di consegnargli il denaro venendo meno alla promessa. 
Dopo questo affronto, il giovane scienziato si licenziò finendo a scavare fossi, sempre per conto dell’azienda di Edison che non volle mai, tra l’altro, studiare i suoi progetti sulla corrente alternata. 
La corrente continua è caratterizzata da un flusso di intensità costante nel tempo in cui gli elettroni fluiscono sempre nella stessa direzione all’interno del circuito. In questo tipo di sistema, quindi, è fondamentale rispettare il verso della polarità. 
La corrente alternata, invece, è caratterizzata dal fatto di invertire la polarità elettrica in modo continuo e costante nel tempo: così come il moto degli elettroni, che non è unilaterale, ma va avanti e indietro. Questa tipologia di corrente, decisamente più efficiente rispetto a quella continua, permette di diminuire le perdite di energia a grandi distanze grazie all’aumento della tensione, quindi del voltaggio, che passa attraverso il cavo.

Nel 1886 Tesla fondò una propria società chiamata “Tesla Electric Light and Manufacturing” e solo un anno dopo costruì il primo motore a induzione a corrente alternata senza attrito, che fu oggetto di visione e studio presso l’American Istitute of Electrical Engineers; sempre nello stesso anno il giovane pose le basi per lo studio della famosissima Bobina di Tesla e cominciò a lavorare per il milionario George Westinghouse che ascoltò le sue idee e decise di dargli credito per sconfiggere il suo più acerrimo rivale, Thomas Alva Edison
Questo era solo l’inizio di quella che sarebbe diventata per la cronaca dell’epoca la Guerra delle Correnti. 

Uno dei progetti di Tesla era lo studio approfondito dei Raggi X attraverso la cosiddetta radiazione di frenamento, attraverso cui si operava l’emissione di elettroni da un singolo elettrodo che, una volta liberati, vengono respinti con forza generando raggi X nel momento in cui collidono con l’involucro di vetro che li imprigiona. Successivamente, a causa di un incidente che coinvolse un suo collaboratore, Tesla commentò la pericolosità di tali strumenti, ma non rese mai note completamente le sue scoperte e la maggior parte di esse andarono perdute a causa di un incendio che colpì il suo laboratorio nel marzo del 1895.

Dopo qualche tempo Tesla venne naturalizzato statunitense e si avvicinò alla dottrina vedica di Swami Vivekananda, considerato in India un vero e proprio santo il cui scopo era il miglioramento delle condizioni spirituali e materiali dell’umanità senza distinzioni di casta, religione o razza, oltre che la promozione della fratellanza tra diverse religioni. 
Sono diversi gli scienziati che si sono avvicinati a questo tipo di dottrine, oltre a Tesla infatti vale la pena citare anche il fisico eretico David Bohm e il suo rapporto con Jiddu Krishnamurti. 
Il suo campo d’azione rimase, comunque, quello dell’elettricità e della sua (tanto amata) corrente alternata, arrivando a sviluppare una bobina di Tesla con cui generò una tensione di un milione di volt e progettò, inoltre, circuiti regolatori, una macchina per indurre il sonno, lampadine a risparmio energetico e trasmettitori radio. 

L’apice del successo di questo Genio arrivò, finalmente, nel 1893 all’esposizione universale di Chicago in cui, per la prima volta, si poteva ammirare un intero padiglione dedicato all’energia elettrica. Tesla e Westinghouse vinsero l’appalto e l’intera esposizione venne illuminata a giorno grazie alle lampadine e alla corrente alternata di Tesla: fu la vittoria definitiva contro Thomas Alva Edison
A causa di questa continua guerra economica per la corrente elettrica, Westinghouse arrivò quasi alla bancarotta e a questo punto Tesla decise di strappare il contratto che lo avrebbe reso milionario per consentire alla sua invenzione di continuare ad esistere: Tesla non era scaltro negli affari e i soldi gli interessavano solo relativamente; il suo vero scopo era quello di permettere alla specie umana di evolvere e vivere nella comodità. 
All’età di 41 anni, lo scienziato registrò il primo brevetto della radio e presentò all’esercito il suo radiocomando che avrebbe potuto essere utilizzato per futuristici macchinari di guerra; una delle sue aree di studio era, tra l’altro, la robotica, andando a sfiorare temi fantascientifici per quell’epoca. 
Nel 1899 Nikola Tesla decise di fondare un nuovo laboratorio a Colorado Springs dove avrebbe potuto indagare i misteri delle tensioni e delle alte frequenze sfruttando la telegrafia senza fili. Lo scienziato era convinto, infatti, che non solo si poteva comunicare senza fili, ma si sarebbero potute inviare e ricevere immagini, suoni e molto altro ancora in tempo reale andando a sfruttare la ionosfera per poter estendere le comunicazioni su tutto il globo. 
All’interno della struttura, inoltre, Tesla produsse fulmini artificiali con scariche di milioni di volt e lunghe fino a quaranta metri andando a sfruttare la terra come conduttore e condusse, inoltre, esperimenti anche sull’elettricità atmosferica dichiarando che tramite queste osservazioni si trovò a indagare anche i misteri provenienti dallo spazio, da Marte per la precisione. 

Ciò che questo prodigioso studioso stava intraprendendo era quello che noi oggi conosciamo con il termine HAARP oppure Picchio Russo che usa le onde ELF per influenzare la ionosfera terrestre a scopo militare e distruttivo; lo scopo di Tesla, invece, era creare un modo per cui tutti gli esseri umani sulla Terra avrebbero potuto godere dei vantaggi dell’energia libera, la famigerata Free Energy che avrebbe sfruttato le fonti naturali come vento, acqua, sole e non più i combustibili fossili come il petrolio. 
Purtroppo, però, le dichiarazioni di Tesla sui segnali provenienti dallo spazio lo isolarono sempre di più dal mondo in cui era costretto a vivere e molti finirono per non dargli retta anche se tentò di spiegare più volte che si trattava di onde differenti rispetto a quelle terrestri; nello specifico, si trattava di segnali che apparivano a gruppi di uno, due, tre e quattro scatti insieme. Nessuno all’epoca comprese l’importanza di questa scoperta, che venne avvalorata solo molti anni dopo, più precisamente negli anni ’60 quando, grazie a formule matematiche studiate da Schumann, venne misurata e verificata l’esistenza di una risonanza, passata alla storia con il nome di Risonanza di Schumann, che aveva una frequenza di un ordine di grandezza uguale a quello riportato da Nikola Tesla quasi cento anni prima. 
Il 7 gennaio del 1900, il suo laboratorio di Colorado Springs fu demolito per pagare i debiti che aveva contratto e visse momenti veramente difficili perché nessun investitore voleva dargli credito per paura di veder sfumare il proprio denaro. L’ultimo grande imprenditore che decise di fidarsi dell’eccentrico scienziato fu J.P. Morgan, che gli diede 150.000$ per proseguire le sue ricerche sulle comunicazioni senza fili che avrebbero potuto garantire a Morgan un successo economico senza precedenti. 
Grazie a questa cifra, Tesla fondò il suo centro di ricerca noto come Wardenclyffe in cui costruì la sua famosissima torre alta ben 56 metri che avrebbe dovuto garantire ogni tipo di trasmissione senza fili, non solo relativa al campo delle comunicazioni, ma anche in quello dell’energia elettrica. 
Prima di poter portare a compimento la sua opera, però, Guglielmo Marconi usando ben 17 brevetti di Tesla riuscì a comunicare dall’altra parte dell’oceano andando a porre la parola fine al sogno dello scienziato serbo-croato. Da quel preciso istante iniziarono le peripezie di Tesla per ottenere la paternità dell’invenzione della radio, ma questa arrivò solo dopo la sua morte.

Tesla cadde in disgrazia e in ristrettezze economiche, ma questo non lo fermò dal continuare a immaginare e progettare nuove invenzioni tra cui un aereo a decollo e atterraggio verticale. All’età di 81 anni, lo scienziato affermò di aver ultimato una teoria dinamica sulla gravità andando a criticare quella elaborata da Albert Einstein e sostenendo che l’universo, in realtà, non può essere curvo perché esso non può possedere proprietà. 
Più tardi, Nikola Tesla affermò di aver creato il cosiddetto Raggio della Morte, ovvero un meccanismo in grado di generare un’enorme energia e di sbaragliare gli eserciti nemici in caso di attacco che si basava, sostanzialmente, su un raggio di pacchetti atomici di mercurio o tungsteno accelerati tramite un trasmettitore di amplificazione. 
Proprio questa è la fine della storia del più grande genio di tutti i tempi perché, nel momento in cui chiamò il dipartimento della Guerra per segnalare questa sua invenzione, misteriosamente morì. Era solo nella sua camera d’albergo quel 7 gennaio del 1943, aveva 86 anni ed era in compagnia dei suoi amati piccioni che aveva sfamato per decenni e a cui voleva bene, molto più che agli esseri umani.

Chi era davvero Nikola Tesla? Cosa era in grado di fare veramente? Aveva scatenato a pieno il suo potenziale?

Dopo la sua morte la famiglia Tesla e il governo iugoslavo fecero di tutto per riavere le esequie dello scienziato e tutti i suoi scritti che, dopo la scoperta del suo corpo nella stanza d’albergo, furono confiscate dall’FBI. Solo nel 1957 le sue ceneri e alcuni suoi appunti furono mandati a Belgrado dove oggi sorge un museo in suo onore. 
Il 2006 venne proclamato l’Anno di Tesla e la sua casa d’infanzia venne ricostruita e adibita a museo alla sua memoria. 
Nikola Tesla, un uomo assolutamente fuori dal comune non solo per le sue geniali intuizioni in campo fisico e scientifico, ma anche per le sue ossessioni, ad esempio quella per i piccioni, suoi unici compagni di vita, quella per germi, che odiava talmente tanto da lavarsi le mani costantemente, quella per il numero tre (ogni dettaglio della sua vita doveva essere divisibile per questo numero), quella per le donne, per cui non provava nessun tipo di attrazione specialmente se avevano buchi alle orecchie… un uomo a metà tra genio e follia e assolutamente fuori dal tempo in cui viveva. È stato lui a creare il XX secolo. Nikola Tesla è e rimarrà sempre il Creatore di Sogni


LA CORRELAZIONE TRA LE PIRAMIDI E TESLA:

Il genio di Tesla emerse anche nello studio delle possibili caratteristiche della ionosfera perché lo scienziato aveva compreso che in quello strato del Pianeta vi era la concentrazione di una enorme fonte di energia, confermata poi essere di circa 40.000 volt. 
Questa conoscenza, però, non apparteneva solo a Tesla ma era già a panaggio di uno dei popoli più antichi del mondo, ovvero quello egizio, che sfruttavano il potenziale della Ionosfera tramite le piramidi, così come Tesla intendeva usarlo con la sua torre di Wanderclyffe. 
Recenti studi hanno dimostrato, infatti, che alla sommità del complesso di Cheope vi è una tensione pari a 14.600 volt e questo rende la Piramide una vera e propria fonte di potenziale elettrico, era cioè un’enorme batteria. 
Anche Tesla strutturò la sua torre in modo simile; essa era, infatti, una struttura alta 56 metri, di forma piramidale e con base ottagonale e sulla cui sommità vi era una sfera del diametro di 21 metri. 
La tensione scaricata da queste due strutture, una antichissima e l’altra decisamente più recente, sarebbe stata acquisita dalla sommità delle stesse, la sfera nel caso di Tesla e la punta d’oro massiccio scomparsa della piramide, in modo da aumentare il potenziale elettrico delle strutture andando a produrre effetti come la caduta di pioggia e la diffusione di energia elettrica sul globo per mezzo della ionosfera stessa che agirebbe come specchio. 
Ma quale correlazione c’è tra Tesla e le Piramidi? 
Iniziamo col dire che entrambe le strutture sono state costruite sopra una faglia acquifera e che le funzioni delle piramidi risultano, oggi, essere tra le più disparate: da enormi contenitori di energia elettrica, a generatori di ioni negativi con lo scopo di ionizzare l’area circostante. 
La torre di Wanderclyffe aveva, sostanzialmente, la stessa funzione. 
Gli Egizi così come Tesla erano in grado di utilizzare la famigerata Free Energy attraverso queste vaste conoscenze, impensabili per l’epoca in cui vivevano, ma estremamente utili se si pensa al loro potenziale per il genere umano. 
Le piramidi egizie, inoltre, non sarebbero le sole fonti di elettricità provenienti da un antico passato: le Ziggurat mesopotamiche, i Menhir celtici, le piramidi bosniache, i templi dell’America Latina e la stessa arca dell’alleanza… tutto lascia supporre che queste grandi opere del passato fossero, in realtà, ben altro.


QUALI INTUIZIONI DI TESLA SI SONO REALIZZATE?

Innanzi tutto il Wi-Fi: Nikola Tesla già tentava, infatti, di trasportare elettricità attraverso l’atmosfera e predisse la possibilità di inviare documenti, suoni e immagini in tutto il mondo grazie alla tecnologia senza fili che oggi noi chiamiamo wireless.
Lo smartphone, descritto da Tesla che un mezzo che avrebbe permesso le comunicazioni in tempo reale dappertutto sul globo e che si sarebbe trasformato in un grande cervello pulsante. 
I droni immaginati dallo scienziato nel 1898 e per cui realizzò il primo radiocomando, quello famoso con cui fece navigare una piccola imbarcazione al Madison Square Garden e che offrì ai militari specificando che avrebbe potuto cambiare persino i metodi di guerra. 
Ed infine l’emancipazione della donna che, grazie alla tecnologia wireless, avrebbe potuto avere più istruzione e maggiore possibilità di espressione fino a divenire il sesso dominante.


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