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Bergoglio sdogana il Bilderberg: anche Parolin all’incontro segreto

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Avranno inizio nella giornata odierna, fino al 10 giugno, i lavori del Club Bilderberg, tornato in Italia dopo quattordici anni. La precedente edizione svoltasi in terra italica aveva avuto come location la cittadina di Stresa, sul Lago Maggiore, nella provincia piemontese di Verbano-Cusio-Ossola, e anche in questa occasione ad essere scelto dall'ormai famosa vetrina della 'governance globale' è il Piemonte, con il suo capoluogo Torino, e in particolare l'Nh Hotel Lingotto Congress, secondo quanto scriveva Il Giornale di ieri.

Neanche a dirlo, in queste settimane di tensione che hanno preceduto la nascita del governo Conte, tema principale dell'incontro è il populismo in Europa, che non sarà però l'unico argomento affrontato. Come ci informa Affari Italiani, l'agenda dei lavori prevede interventi in tema di…

  • mutamento della disuguaglianza
  • futuro del lavoro
  • intelligenza artificiale
  • gli Stati Uniti d'America prima delle elezioni di medio termine [che si terranno a novembre, ndr]
  • libero commercio
  • leadership mondiale degli Stati Uniti d'America
  • Russia
  • computer quantistici
  • Arabia Saudita ed Iran
  • il mondo "post-verità"
  • eventi in corso.

I partecipanti che si illumineranno a vicenda su come risolvere i problemi del mondo, notoriamente di volta in volta risolti sin dalla nascita del Club nel 1954 (concedetemi l'ironia), saranno 128, provenienti per due terzi dall'Europa (terra di epidemia populistica da risanare, per l'appunto) e per il restante terzo da Stati Uniti d'America e Canada, con sparute partecipazioni di personalità di altri continenti. Vale la pena sapere allora, tra questi, quali saranno gli italiani che potranno dirsi portatori nel mondo, dopo la loro partecipazione all'incontro, di suddetta illuminazione:

  • Alberto Alesina, docente di Economia politica all'università di Harvard;
  • il collega giornalista Lucio Caracciolo, caporedattore della famosa rivista di geopolitica Limes;
  • Elena Cattaneo, biochimica e farmacologa, direttrice del laboratorio sulle cellule staminali dell'università di Milano, nonché nominata nell'agosto 2013 senatrice a vita da Giorgio Napolitano, dalla cui biografia emergono in particolare la partecipazione nel marzo 2013 ad un appello al ministero della Salute affinché non autorizzasse "trattamenti impropri" in tema di cellule staminali, con riferimento al metodo Stamina, e più di recente un suo emendamento alla legge Lorenzin, che prevede il coinvolgimento dell'AIFA (Associazione Italiana del Farmaco) in caso di controversie sui vaccini o su farmaci in fase di sperimentazione, "per assicurare ai giudici l'apporto tecnico-scientifico dell'autorità sanitaria competente" (… legittimo chiedersi, in caso si soffra di scetticismo acuto in tema di legislazione vaccinale, se tale sostegno ai giudici vada in aiuto ai cittadini, eventualmente oggetto di possibili reazioni avverse vaccinali o farmacologiche, o ai produttori dei farmaci…. chissà!);
  • Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone Group;
  • John Elkann, presidente di Fiat Chrysler Automobiles;
  • Lilli Gruber, caporedattrice e e presentatrice della trasmissione tv "Otto e mezzo" su La7, in passato già volto del Tg3 e del Tg1 e parlamentare europeo dell'Ulivo, che non sembra aver mai informato i suoi colleghi giornalisti sugli avvenimenti interni alla riunione;
  • Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri Spa e dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), del quale vi avevamo accennato qui;
  • Mariana Mazzuccato, italo-statunitense, docente di Economia dell'innovazione presso l'unità di ricerca di Scienze Politiche all'Università del Sussex, nonché di Economia dell'innovazione e valore pubblico presso lo University college di Londra; di lei avevo accennato (sorprese della vita…) in questo articolo in merito al ruolo cruciale ma taciuto delle agenzie governative statunitensi nell'innovazione tecnologica targata Apple e Tesla, e più di recente è stata autrice del libro Lo Stato innovatore (edito in Italia da Laterza) in cui si propone di smontare il 'mito' dello Stato come limite allo sviluppo economico e tecnologico: qualifica che farebbe della docente una candidata ideale in un governo a cinque stelle, ma che potrebbe facilmente essere strumentalizzata anche dai fautori del Transumanesimo;
  • Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d'Italia e presidente dell'IVASS, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.

E qui terminerebbe l'elenco ufficiale degli invitati italiani alla riunione. Ma ad illuminare particolarmente, forse addirittura con la luce dello Spirito Santo, il laico conclave, arriva un altro connazionale, la cui partecipazione rappresenta una novità assoluta nell'album di famiglia del Club. Si tratta del Segretario di Stato della Città del Vaticano, il cardinale Paolo Parolin. Salvo eventuali future smentite da parte dell'interessato o della Santa Sede, "se la sua partecipazione sarà confermata, sarebbe la prima volta che un funzionario di alto livello vaticano prende parte alle conferenze del Bilderberg", scriveva ieri Andrea Gagliarducci su Catholic News Agency

"La partecipazione del Cardinal Parolin – secondo Gagliarducci – potrebbe essere un'espressione della "cultura dell'incontro" incoraggiata da Papa Francesco. Il papa ha spesso chiesto ai funzionari [ecclesiastici, ndr] di intraprendere un dialogo con il mondo". 

In particolare, Gagliarducci ipotizza la presenza del Cardinale come facente parte di "una strategia di dialogo della Santa Sede" con piccoli gruppi di influenza elitari, al fine di dare un contributo importante a rendere il mondo un posto migliore.

Certo, difficilmente una figura di spicco come il cardinal Parolin può presenziare ad un tale contesto senza l'autorizzazione di Bergoglio. Non resta che da chiedersi, ironie a parte, se tale novità rappresenti realmente un passo importante della Chiesa bergogliana nella direzione del dialogo con i 'grandi' del mondo o non sia, invece, un segnale della sua sottomissione all'Agenda di costoro, dietro la parvenza di un futuro utopico. Una possibile “trappola”, questa, di cui Joseph Ratzinger, da Cardinale, prima di divenire Papa, sembrava essersi accorto e che ha denunciato apertamente nella prefazione al libro di padre Michel Schooyans, Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell'umanità (edito in Italia da San Paolo nel 2000), di cui abbiamo pubblicato un anno fa il testo integrale.

Chissà, forse, trattando la riunione anche di intelligenza artificiale, il cardinale Parolin è stato inviato da Bergoglio in persona a convertire i robot. Si spera, per coerenza con il proprio abito talare, al Cattolicesimo.

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