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L’incidente UFO ad Aztec, Nuovo Messico … e conversazioni con l’alieno sopravvissuto

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Da un rapporto trapelato e classificato dall’Agenzia di Intelligence della Difesa degli Stati Uniti nel 1989…



Questo articolo è stato ricavato dalle sezioni C e D di una raccolta di documenti Ultra Top Secret/Eyes Only Access recentemente trapelati, compilati dall’Ufficio Controspionaggio dell’Agenzia di Intelligence della Difesa degli Stati Uniti (rapporto dell’Agenzia numero 405389), datati 8 gennaio 1989. I documenti vennero fatti trapelare anonimamente da due militari in pensione il 13 giugno 2017 a Heather Wade, conduttore del programma radio Midnight in the Desert, che li ha pubblicati online all’indirizzo http://tinyurl.com/y84kzhcg. L’analisi iniziale del ricercatore sul MJ-12 e gli UFO Stanton Friedman suggerisce che i documenti siano autentici e forniscano nuove informazioni sul gruppo altamente segreto del MJ-12. I documenti sembrano inoltre confermare l’esistenza di esseri extraterrestri umanoidi.
La relazione dattiloscritta è appena leggibile in molte parti, ma l’abbiamo riprodotta il più fedelmente possibile mantenendo la grammatica, l’ortografia e la punteggiatura. Abbiamo seguito evidenti errori tipografici con “[sic]”, estesi su nomi/abbreviazioni tra parentesi e parole in corsivo sottolineate per enfasi nell’originale.
– Editore

– AZTEC, NUOVO MESSICO (25 MARZO 1948)


pagina C-1-di-10

Il 25 marzo 1948 approssimativamente alle ore 16:19 (4:19PM), Mountain Standard Time (ora locale o LT), una macchina volante a forma di disco scendeva circa dodici miglia a nord-est della piccola comunità di Aztec, Nuovo Messico. L’atterraggio controllato si è verificato in un piccolo canyon del deserto, sul pascolo privato di un contadino e rancher

 

pagina C-2-di-10

Il velivolo discoidale è stato recuperato e la LZ [zona di atterraggio] dichiarata sicura per le 22:45 (ora locale) tramite l’operato di un team di esploratori IPU [Squadra di Fenomenologia Interplanetaria] inviato nella zona di Hart Canyon. Nel frattempo, il generale [George C.] Marshall aveva contattato il dottor Vannevar Bush – capo scientifico di MAJICOPS – e un team congiunto IPU/MAJICOPS è stato riunito sotto il comando MJ-12 allo scopo di indagare e ripulire la LZ o il luogo dell’incidente. Il rancher locale proprietario del terreno e [redatto] sono stati tenuti in isolamento mentre l’analisi del campo e la successiva pulizia è stata [sic] effettuata ad Hart Canyon. In visita al rancher in quel momento per pianificare una caccia alla selvaggina sulla sua terra, c’erano il proprietario di un locale negozio di riparazioni radio e un [sic] cercatore di petrolio e inventore disoccupato. Queste terze persone si sono poi riunite e hanno raccontato la loro storia ad un giornalista di Variety Magazine di nome Frank Scully. Tale autore nel 1950 ha poi pubblicato un libro che descrive alcune parti della storia del recupero di Aztec. Questa violazione della sicurezza è stata causata dall’utilizzo di una storia di copertura per i lavoratori IPU/MAJICOPS che si è rivelata inefficace. Si era deciso di camuffare le operazioni ad Aztec come una prospezione petrolifera da parte di una società di perforazione fittizia, un fatto che era in contraddizione con la conoscenza del cercatore di petrolio disoccupato che sapeva che non vi era petrolio nella zona. In seguito questo cercatore di petrolio indipendente e il giornalista Scully sono stati screditati da notizie fatte trapelare ad uno scrittore di True Magazine da agenti operativi della divisione Enforcement del MAJESTIC. Questa azione è stata infelice ma vitale alla luce della sensazionale natura delle scoperte ad Aztec. Fortunatamente, Scully nel suo libro ha etichettato questo cercatore di petrolio come “scienziato” e durante il periodo in cui era in vendita, questo avventuriero è stato condannato per frode per aver cercato di vendere un dispositivo che secondo lui trovava il petrolio! Soprattutto per fortuna, la violazione della sicurezza si è risanata e il libro è stato rapidamente dimenticato con solo poco aiuto dal MJ-12…


  

[Sopra: l'autore Frank Scully e la copertina del suo libro del 1950]


pagina C-3-di-10, pagina C-4-di-10

Al fine di seguire completamente il corso del recupero e dell’indagine ad Aztec, N.M., è importante a questo punto specificare i nomi e la formazione dei membri del team IPU/MAJICOPS prima di tornare ad una cronologia degli eventi all’Hart Canyon. Solo quattro di queste persone facevano parte del direttorato MAJICOPS. Queste erano: il Dr. Lloyd Berkner, il Dr. Detlev Bronk, il Dr. Vannevar Bush e il Dr. Jerome Hunsaker. Le loro biografie si possono reperire nel file precedente dell’incidente di Roswell, N. M.
I seguenti sono stati selezionati dal direttorato del MJ-12 per accompagnare il team di recupero IPU/MAJICOPS al sito di atterraggio presso l’Hart Canyon:
• il dottor Carl. A. Heiland…
• il dottor John von Neumann…
il dottor Robert J. Oppenheimer… 
• il dottor Johann von Roesler…
• il dottor Merle A. Tuve…
il dottor Horace van Valkenberg…

 

pagina C-6-di-10

… Le più grandi scoperte furono effettuate al livello più basso, soprannominato la “stiva di carico”, ma la squadra degli investigatori non trovò immediatamente la porta o il portello chiuso di questo scompartimento. Si sono invece trovati in una piccola camera circolare delle dimensioni  approssimative di una cabina di ascensore. Una rampa a spirale assai ripida conduceva intorno ad un posto centrale nella camera superiore chiamata il “ponte di volo”. Dal momento che la squadra aveva già osservato alcuni dettagli di questa camera superiore e aveva osservato i corpi di due (2) piccole creature accasciate nei sedili, fu deciso di indagare prima su questi nel caso fossero vivi.
All’interno della cabina superiore la squadra ha trovato i corpi di due (2) piccoli umanoidi di circa quattro piedi di altezza (130 cm. circa, NdT) e legati in sedili come quelli di una cabina di pilotaggio (seggiolini da accelerazione) di fronte a una fila di pannelli con strumenti inseriti in un banco curvo che circondava la cabina appena sotto gli oblò che avevano precedentemente visto dall’esterno. Gli extraterrestri erano morti…

 

pagina C-8-di-10

… All’interno della stiva è stato trovato un certo numero di quelli che sembravano essere tavoli per esami medici e lavori scientifici. Proprio mentre il Dr. Bronk avanzava l’ipotesi che di norma il “carico” potesse essere biologico o persino umano, il Dr. van Valkenberg trovò un numero (14) di piccole camere simili a tubi costruite nella parete accanto a un divano a forma di conchiglia che sembrava poter accogliere un corpo umano. Questo divano era dotato di tubi per riempirlo con qualche liquido o gas quando le due sezioni si univano e sigillavano. Uno sguardo più attento ai tubi sigillati che sembravano le bocche asciugabiancheria di una lavanderia rivelò che si trattava di una complessa forma di sistema refrigerante. Due erano vuoti e dodici contenevano i corpi di quelli che sembravano umani adulti, bambini piccoli e neonati, tutti congelati come fossero conservati come esemplari…

 

pagina C-9-di-10

Nel processo di trasferire [sic] i corpi EBE [entità biologica extraterrestre] congelati dalle loro capsule nella stiva del velivolo discoidale ai contenitori di ghiaccio secco per la spedizione, i Dr.i Bronk, von Roesler, [Paul A.] Scherer e due patologi militari dell’IPU sono rimasti sorpresi nello scoprire che uno dei piccoli umanoidi adulti, simile ai “piloti” trovati morti sul ponte di comando, si era scongelato con un battito, una limitata respirazione e aveva vissuto in uno stato di inconscienza per alcuni minuti prima di spirare. Gli scienziati sconvolti allora compresero che le capsule erano in realtà camere criogeniche di sospensione e che gli EBE [sic] all’interno tecnicamente erano ancora vivi…
Nel sito di Los Alamos sono stati istituiti due laboratori separati. Uno era per la fotografia e la catalogazione dettagliata di ogni componente del velivolo discoidale e per il tentativo di decifrare le forme di scrittura trovate a bordo. La seconda struttura è stata organizzata attorno al lavoro delle squadre di medici guidati dal Dr. Detlev Bronk, per tentare la rianimazione degli occupanti del velivolo. Nessun gruppo sapeva quale fosse lo scopo o il progresso della ricerca degli altri…

 

pagina C-10-di-10

Infine, il team medico è riuscito a rianimare un maschio umanoide adulto e tre (3) bambini umanoidi simili a terrestri, tutti di circa sei (6) mesi di età: due maschi e una femmina. Il resto dei neonati e un altro EBE umanoide basso, grigio e con una grande testa, sono morti nel tentativo di rianimarli. Questo è stato in gran parte dovuto al fatto che i Dr.i Bronk e Bush avevano deciso di sperimentare prima sui neonati, che erano di scarso valore in quanto a intelligenza, nella speranza di rianimare il basso EBE e l’umanoide adulto per un dettagliato interrogatorio.
Il maschio umanoide adulto, simile a un terrestre, si è rivelato essere, di per sé, un EBE. Ma parlava un perfetto inglese con un leggero, impercettibile accento e dimostrava inoltre molte capacità telepatiche e psichiche. Questo EBE era, nel suo aspetto generale, completamente umano; internamente, c’erano solo lievi differenze nella formazione delle valvole cardiache, del pancreas, dei polmoni e possedeva due fegati e un organo sconosciuto nel posto in cui in un terrestre si troverebbe la cistifellea. Inoltre, il suo sistema digestivo e quello gastrointestinale erano più semplici e meno in grado di digerire l’ampia gamma di cibi ai quali sono abituati i terrestri. Fu sorpreso di scoprire che gli scienziati lo avevano scongelato vivo, ma non lo fu per nulla di trovarsi in compagnia di terrestri. Dichiarò pochi minuti dopo aver ripreso coscienza che la sua unica sorpresa sarebbe stata se gli investigatori non avessero scelto di “tenermi prigioniero per la vostra onesta curiosità”. Dopo una frenetica teleconferenza con il presidente Truman, è stato spiegato al visitatore che se le sue intenzioni si fossero dimostrate non ostili e avesse collaborato in uno scambio di informazioni, avrebbe ottenuto lo status diplomatico e quando fosse stato raggiunto un accordo sarebbe stato presto rimpatriato presso i suoi. A questo acconsentiva prontamente, fatto salvo che non gli venisse chiesto di cedere segreti scientifici che avrebbero potuto alterare il corso del nostro naturale sviluppo culturale.
Tutto sommato, l’EBE di Aztec ha vissuto sotto la nostra custodia protettiva nel complesso di Los Alamos per quasi un anno, da fine aprile 1948 fino a marzo 1949. Dopo di che, è stato trasferito in un rifugio privato organizzato dall’intelligence dell’esercito nel Vermont rurale, dove ha incontrato il Presidente e altri amministratori di governo e militari, prima di essere restituito alla sua gente nell’agosto del 1949. Ha dato agli scienziati e ai funzionari militari una gran mole di informazioni prevalentemente non tecniche sulla sua civiltà e i suoi motivi [sic] per trovarsi sulla nostra Terra; dalle conversazioni registrate sono state ricavate un totale di 683 pagine di trascrizioni. Alla fine di questa sezione segue una versione condensata di alcuni punti degni di nota da queste molte sessioni di debriefing.
L’EBE ha ritenuto poco dannoso il permetterci di tenere i resti del suo veicolo spaziale da studiare, dal momento che sentiva che la nostra comprensione di esso si sarebbe sviluppata gradualmente. Ha suggerito che il suo popolo “probabilmente dovrà farne cadere uno in condizioni analoghe dalle parti dell’Unione Sovietica – solo per mantenere l’equilibrio delle cose”, e “sollevate tranquillamente la questione con qualunque autorità superiore potete trovare disposta ad ascoltarvi, se non approvate”. Al gruppo di scienziati è stato detto che gli infanti simili agli umani erano comunque destinati al nostro mondo e saremmo i benvenuti se li tenessimo. Il 21 agosto 1949, l’EBE di Aztec è stato restituito al suo popolo in un punto d’incontro a sud-ovest della base aerea di Kirtland, Texas, e sono stati formalizzati accordi per un futuro incontro nello stesso luogo, per avviare relazioni diplomatiche.



[Sopra: copertina del rapporto n. 405389 della Defense Intelligence Agency datata 8 gennaio 1989]


 

pagina D-1-di-7 [+ pagine D-2-7]

CONVERSIONI CONDENSATE CON L’ENTITÀ BIOLOGICA EXTRATERRESTRE DI AZTEC, NUOVO MESSICO 

(Da aprile 1948 a marzo 1949)

Le seguenti conversazioni sono avvenute lungo un periodo di undici (11) mesi tra i vari interrogatori, etichettati qui come INT, e l’EBE di Aztec. Esse sono ricavate da molte ore di debriefing registrati, e sono incluse qui per dare al lettore un quadro del personaggio e della personalità del soggetto. Queste dichiarazioni non sono destinate a…

Continua
(con la sorprendente intervista all'entità extraterrestre)
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