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IO C’ERO (MA SE CERO, DORMIVO) di Bianca Cerri

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Un bel figurone mondiale per i giornalisti delle testate ufficiali USA, già accusate di fare il gioco del padrone. Sorge però il sospetto che anchor-men e reporter fedeli alla Casa Bianca avrebbero preferito restarsene in silenzio se qualche guastafeste non avesse tirato fuori quei maledetti rullini. Perché di occasioni per protestare contro la tortura, i vari giornali e le varie emittenti televisive d’America ne avrebbero avute, eccome!. In Arizona, un agente di polizia, Jesse Dodd, è stato sorpreso a prendere a bastonate un ladruncolo.

A Fort Smith, in Arkansas, un agente dell’F.B.I. che aveva fermato una mamma con in braccio un bambino di dieci mesi, innervosito dal lamento del bambino, ha freddato la donna senza pensarci due volte mentre stringeva ancora in braccio il figlio. La scritta che appare sulla macchina di servizio dello sceriffo di Kern County, in California, è molto chiara: “Vi prenderemo tutti a calci nel culo”, anche se, purtroppo, lo sceriffo, Cesar Ramirez, non ha avuto modo di mettere in pratica l’onorevole proposito perché in uno scatto di nervi ha rimandato al creatore la propria amante minorenne crivellandola di proiettili (in dotazione). Karl Walden e il collega Sinclair, in servizio a Jacksonville, in Florida, di pattuglia in una zona commerciale, adocchiato un negoziante che tornava a casa con l’incasso in una borsa, lo hanno sequestrato e poi pugnalato alle spalle per sottrarglielo. Jeffrey Gabor, agente di Chicago, assieme ai colleghi, si è avventato addosso a una ragazza handicappata che non aveva pagato il benzinaio e l’ha uccisa sotto gli occhi dei passanti. Il delitto, oltre che atroce, ha aumentato i problemi dell’amministrazione di Chicago che ha già speso quasi 125 milioni di dollari per tirare fuori dai guai i suoi agenti indisciplinati. Il 78% almeno dei quali è recidivo. Persino le Chiese a Chicago sono scese in piazza contro la brutalità della polizia, che in più occasioni ha assassinato anziani dopo aver fatto irruzione nelle loro case. Per 20 anni di seguito, la sede centrale della polizia di Chicago è stata un luogo molto simile ad una casa degli orrori. I cittadini dalla pelle nera portati al comando per essere interrogati, venivano portati in una stanza e sottoposti a scariche elettriche sui genitali e poi bastonati.

Per ore ed ore, gli agenti li costringevano a restare appesi al muro legati a degli anelli fissati alla parete. Per un motivo o per l’altro, sono quasi 29.000 i poliziotti di Chicago accusati di aver commesso reati violenti. Le cose non vanno meglio in Indiana, dove Sue Rushing, vice sceriffo di Jefferson, capitanava addirittura una banda di assassini seriali che uccidevano per lucro e per puro divertimento. Ed è ancora una signora, l’agente Sherley Adkins, che, in Kentucky, passava le serate con alcuni colleghi divertendosi a dare la caccia agli omosessuali per picchiarli a sangue. Il Baltimore Sun ha dedicato poche righe alle vittime dell’agente Joseph Tracy, una deceduta e l’altra rimasta paralizzata. A Detroit, un poliziotto ha sparato dalla strada per uccidere Darren Miller, che si trovava all’interno. Sul posto, si trovava per caso un giornalista, ma non ha visto nulla, come spesso accade ai rappresentanti della stampa USA. La BBC, che diffonde le notizie provenienti dal Pentagono, è piuttosto zelante nell’uso di aggettivi moderati quando si tratta di accusare soggetti in divisa. Il giornalista Childs, della BBC, è inoltre un maestro nell’uso del condizionale. In un’intervista al Comandante Leaser, che “sarebbe stato al corrente” dei fatti che “sarebbero accaduti” ad Abu Ghraib, Childs ha chiesto a Leaser cosa avesse da dire in proposito. Sia Leaser che un altro ufficiale hanno risposto di non avere ancora sufficienti informazioni in merito e di non sapere ancora cosa “sarebbe” accaduto. Loro non c’erano, e, se c’erano, dormivano….

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