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GLI IDROCARBURI DI HYPERION: CRONACA DI UNA SCOPERTA ANNUNCIATA di Paolo C. Fienga e Lunar Explorer

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Gli idrocarburi di Hyperion:
Cronaca di una Scoperta Annunciata


Di Paolo C. Fienga e Lunar Explorer Italia

E' di questi giorni (Luglio 2007) la notizia secondo cui, dopo Titano (e, ovviamente, la nostra Terra), un’altra luna di Saturno potrebbe davvero costituire un sogno energetico (neppure proibito) per gli Imprenditori del futuro.

Quale luna?

Stiamo parlando di Iperione (Hyperion).

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Perché?

Perché all’interno dei suoi innumerevoli crateri (e, molto probabilmente, da poco al di sotto della superficie, e sino alle viscere di questo piccolo mondo) la Sonda CASSINI ha individuato tracce – sembra – tanto evidenti, quanto inattese, di idrocarburi.
Idrocarburi.

Ma citiamo il summary report sull’argomento redatto dal Dr Claudio Elidoro (del Forum Coelestis): “Iperione, la strana luna di Saturno, non cessa di stupire i ricercatori. Dopo le curiose immagini, rese pubbliche tempo fa, che evidenziavano l'aspetto quasi spugnoso della sua superficie, nei giorni scorsi è stato pubblicato su Nature uno studio con la prima mappa dettagliata della sua composizione superficiale.

I dati che fanno da supporto allo studio sono quelli raccolti dalla Sonda Cassini in occasione del suo passaggio ravvicinato avvenuto nel settembre 2005. In tale circostanza gli strumenti della sonda (lo spettrografo ultravioletto e lo spettrometro visuale e infrarosso) hanno confermato la presenza di ghiaccio d'acqua sulla superficie in forma cristallina, proprio come sulla Terra.
I dati della Cassini hanno permesso di scoprire che a questo ghiaccio è frammisto ghiaccio di anidride carbonica e, inoltre, che sulla superficie di Iperione vi sono macchie più scure, il cui profilo spettrale si adatta alla perfezione a quello degli idrocarburi!

"Si tratta di una scoperta molto importante – ha commentato Dale Cruikshank, planetologo del NASA Ames Research Center e autore principale dello studio – perché queste molecole, quando sono immerse nel ghiaccio e vengono esposte alla radiazione ultravioletta, originano nuove molecole estremamente significative dal punto di vista biologico. Questo non significa certo che si sia trovata la vita, ma è un'ulteriore indicazione che le basi chimiche necessarie alla vita sono sparse dovunque nell'universo".

Tutto quanto davvero interessantissimo, effettivamente.

Ma si è davvero trattato di una Grande Scoperta la quale, in fondo, ha tratto la sua Grandezza – in parte – proprio dal fatto che essa sia giunta “inattesa ed inattendibile”?!?

Forse no.

Ed infatti, tanto per dare a Cesare quello che è di Cesare, alla NASA la Gloria e gli Onori che le competono ed a Lunar Explorer Italia un “contentino”, Vi alleghiamo qui di seguito quanto veniva commentato da noi, sulla tematica “Hyperion”, nel non lontano – ma neppure vicinissimo – Febbraio 2005…

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Il Fly-By di Hyperion, compiutosi durante l'ultimo week-end di Settembre 2005 è, forse, il più spettacolare – in termini di immagini ottenute dalla Sonda Cassini – fra tutti quelli sino ad ora effettuati. In questa (lunga) sequenza di frames – abbiamo estratto quelli, a nostro parere, più belli e significativi fra i tanti inviati a Terra – passeremo accanto ad Hyperion e guarderemo "dentro" ai suoi stranissimi crateri "conici" i quali, allorchè saremo davvero vicini alla superficie di questo piccolo mondo, ci faranno intuire la presenza di "qualcosa" sul loro fondo. Qualcosa di scuro che, in qualche immagine, potrebbe ricordare un fluido. Che i crateri di Hyperion sìano pieni di idrocarburi? Tutto può essere, ma una sola cosa è certa: queste immagini sono fra le più belle mai arrivate sino alla Terra… (Adesso siamo a poco più di 51.000 Km da Hyperion.)

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Ora siamo a quasi 33.000 Km di distanza da Hyperion e guardiamo in direzione di quella depressione vagamente ellisoidale che avevamo già identificato nelle prime immagini ravvicinate di questa luna e che alla NASA verrà catalogata – molto probabilmente – come un possibile (mega) bacino da impatto (tralasciamo in questa sede i commenti sulla scarsa attendibilità scientifica – per non parlare di "carenza logica" – di un simile approccio).

L'apparenza "spugnosa" di Hyperion, adesso, si rivela in tutta la sua spettacolare unicità; inoltre, molti dei crateri conici – simili, in un certo senso, ad alcuni camini vulcanici che abbiamo trovato alle Hawaii e, soprattutto, in Islanda – che ne caratterizzano tutta la superficie già mostrano la presenza di qualcosa di "scuro" sul loro fondo.

Non crediamo che si tratti di ombre nè di un particolare effetto ottico.

Ma andiamo avanti…

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A poco più di 10.500 Km da Hyperion possiamo vedere qualcosa che, almeno in apparenza, ci fa venire in mente la superficie di Titano: un terreno contraddistinto da aree chiare ed aree scure ma, soprattutto, la presenza di qualcosa all'interno di innumerevoli crateri.

La nostra sensazione, in attesa di compiere analisi ed elaborazioni più approfondite su questi frames, è che questo "qualcosa" potrebbe anche essere il "ghiaccio nero" (ossìa ghiaccio ricco di polveri di ferro e NON ghiaccio sul quale si sono depositati, nelle ere, dei grandi quantitativi di polveri – poichè, se così fosse, allora TUTTA la superficie di Hyperion dovrebbe essere scura e NON solo il fondo di una sua parte).

Certo è che ci sono anche altre ipotesi – forse un pò più esotiche… – che potremmo prendere in considerazione e la più "credibile" è quella che vede, sul fondo di questi crateri, dei grandi quantitativi di idrocarburi ghiacciati.

Che dire?

E’ evidente che il Lavoro dei Ricercatori, al pari di qualsiasi Lavoro che si sostanzia in un’Opera dell’intelletto, può portare diverse persone – situate su diverse aree del globo, le quali parlano diverse lingue e posseggono (magari) differenti culture e mezzi – a “partorire” la stessa idea, talvolta contemporaneamente, talvolta a distanza di tempo e, naturalmente, all’insaputa l’una dell’altra (la Buona Fede è ancora essenziale presumerla).

L’idea degli Idrocarburi di Hyperion, in tutta onestà, è stata il risultato – per quanto attiene Lunar Explorer Italia – di una semplice intuizione, corredata dalla consapevolezza che, come ha ben detto il Dr Dale Cruikshank, “…le basi chimiche necessarie alla vita sono sparse dovunque nell'universo …”.

Una semplice intuizione affiancata dalla (modesta) conoscenza di quelli che sono alcuni – chiamiamoli così… – Processi Naturali la cui estensione, a nostro parere, copre l’intero Universo e non solo questa “sfera verde, blu e bianca” che chiamiamo Terra.

Una semplice intuizione, corredata da un minimo di esperienza nell’analisi delle immagini.

Che cosa ci dispiace? Che questa Analisi – senza dubbio anche “fortunata” nei suoi esiti – sia stata inviata, via e-mail, alla NASA e che nulla ne sia mai seguito.
Nulla.
Non una risposta che fosse una, nemmeno per dire:“Ma Ragazzi, su: smettetela di dire sciocchezze…”.

Niente.

E allora?

Allora, con ogni probabilità (perché, lo ripetiamo, la Buona Fede si presume), della nostra “Mini-analisi” – effettivamente – nessuno alla NASA ha mai visto nulla, poiché sarà andata persa o sarà stata semplicemente ignorata assieme ad altre centinaia di migliaia di missive (elettroniche e/o cartacee e tutte contenenti altre “Analisi” più o meno sostanziate o fantasiose) le quali vengono inviate ogni giorno, tutti i giorni dell’anno, alla più grande Agenzia Spaziale del Mondo.

E così, certamente. Come ci disse (parecchio tempo fa ed in relazione a tutt’altra questione) un nostro Amico e Collega che lavora per il NSSDC (National Space Science Data Center): “…dovendo scegliere se “leggere tutto quello che ci viene mandato – e che nella maggior parte si traduce in domande sciocche o ripetitive, in analisi stravaganti e, sovente, in insulti gratuiti – perdendo tempo, risorse e denaro – spesso si preferisce cestinare tutto…”.

Comprendiamo perfettamente.
Però è stato un peccato.

Il fatto che la NASA abbia, infatti, “scoperto” nel 2007 quello che era stato legittimamente e correttamente intuito “ictu oculi” dai nostri Ricercatori nel Febbraio 2005 è stato un peccato per Lunar Explorer Italia, come ovvio, ma non solo.

E’ stato soprattutto un peccato per tutti quei Ricercatori (Italiani e non) che, come noi, sebbene dotati di scarsissimi mezzi, suppliscono alle loro carenze (talvolta anche culturali) usando al meglio delle loro capacità tutto quello che invece possiedono: e cioè conoscenze di base, occhi, capacità logiche e deduttive, intuizione, apertura mentale e – certo – anche un pizzico di immaginazione.

Nel 99% dei casi si può sbagliare (come si sbaglia), ma qualche volta…Qualche volta ci può anche stare la “Scoperta”.

Certo, non si sarebbe trattato – come sempre più spesso accade – di una Scoperta Rivoluzionaria che ci racconta di “Manufatti Marziani”, o di “Viadotti e Città” visibili solo dall’orbita…Ma quella degli Idrocarburi Affioranti di Hyperion (in attesa che vengano “scoperti” anche gli “Idrocarburi Affioranti di Marte”) sarebbe comunque stata – a nostro avviso – una “Scoperta” di un certo valore…

Però le cose vanno così, e quindi ne prendiamo atto.
Senza rancore, naturalmente, anche se con un pizzico di amarezza.

Prendiamo atto della circostanza per cui, alla fine dei giochi, se non si opera all’interno di una Grande Struttura o se non si riesce ad usufruire di “Eco Mediatica” (anche allorché si dicono stupidaggini), di fatto ed a questo Mondo, non si esiste.

Ma c’è anche un aspetto meraviglioso della questione, che è questo: noi, infatti, prendiamo altresì atto della circostanza per cui, allorché la guida nella Ricerca (qualsiasi Ricerca!) è data dalla Passione e dalla Volontà, si possono raggiungere grandi risultati anche senza possedere grandi mezzi.

Certo, la Storia non si ricorderà di noi, però – a pensarci bene – è comunque bello poter pensare e dire, agendo in Buona Fede, “C’eravamo arrivati anche noi!!!”.

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