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contraddicevano la versione ufficiale dei
fatti, oltre
ad essere stato pesantemente attaccato dal rappresentante della Croce
Rossa, è
stato sentito da un magistrato, confermando quello che andava dicendo
sin
dall’inizio, e cioè che lui non era in grado di provare che
fosse stato
pagato
un riscatto; il sito di PeaceReporter, dove era stata diffusa questa
notizia, è
stato sovraccaricato dalle numerosissime visite; e adesso i
telegiornali RAI
hanno diffuso il filmato del presunto salvataggio ad opera delle forze
speciali
statunitensi. Un filmato per nulla convincente, che di fatto non prova
che le
cose siano andate come dichiarato dal governo. Si vedono (male, data la
pessima
qualità) dei soldati correre verso un’abitazione e poi, stacco
sulla
stanza coi
prigionieri. Dei sequestratori neanche l’ombra. Non vi è modo di
stabilire se
le due sequenze siano state girate nello stesso momento. Comunque sia,
la
magistratura ha richiesto l’acquisizione del materiale (circa venti
secondi):
staremo a vedere a quali conclusioni giungerà…

Curiosamente,
la mattina dopo il rilascio degli ostaggi, all’aeroporto di Pratica di
Mare
verso le 9 è stato osservato l’arrivo di un velivolo cargo
scortato da
due
caccia, uno spettacolo insolito a detta degli abitanti della zona: non
sarà
mica che prima del trionfale arrivo a Ciampino ci sia stata una tappa
in questo
aeroporto per un “debriefing” di qualche tipo?

Nel
frattempo, l’inchiesta indipendente (?) sui fatti dell’11 settembre,
sbugiardando le affermazioni fatte dal presidente Bush appena
qualche
giorno
fa, ha concluso che non esistono prove di legami tra la fantomatica
organizzazione terroristica al Qaeda e Saddam Hussein,
e ci fa sapere
che il
piano originale dell’attacco prevedeva che avvenisse in maggio, con
l’uso di
addirittura dieci aerei! Dichiarazioni assolutamente ridicole, un
ennesimo
tentativo di arginare la marea di documentazioni che dimostrano
inequivocabilmente come la versione ufficiale sia assolutamente,
palesemente
falsa. Prova ne sia che un altro dei 19 presunti dirottatori (e con
questo sono
quattro!) indicati dall’FBI è risultato essere vivo e vegeto: il
suo
nome è
Waleed Al Shehri, ed è un pilota delle linee aeree saudite. Gli
altri
sono
Abdulaziz Al Omari, ingegnere presso la Saudi Telecoms, o un suo
omonimo che
invece è pilota (anch’egli per le linee aeree saudite),
nonché Saeed
Alghamdi e
Khalid Al Midhar. Robert Mueller, direttore dell’FBI, ha ammesso che
l’identità
di svariati dirottatori è dubbia.

Sempre a
proposito dell’11 settembre, è comparso un ulteriore,
controverso
documento che
analizza il crollo delle due torri del WTC, giungendo alla conclusione
(tanto
per cambiare) che sia stato causato da cariche esplosive piazzate ad
arte negli
edifici, come evidenziato in numerose sequenze filmate (ho fatto caso
che le
volte che, per una ragione o per l’altra, alla televisione trasmettono
le
sequenze filmate dei crolli, vengono privilegiate sequenze brevi e
“strette”,
quasi mai in campo lungo, dove un osservatore attento potrebbe
facilmente
distinguere le detonazioni delle cariche da demolizione). Per chi
conosce
l’inglese, le argomentazioni (a favore e contro) sono reperibili presso
http://alberta.indymedia.org/news/2002/12/5116.php
e comunque eccovi un collage di frame dove si osservano perfettamente
le
detonazioni in questione. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

Tornando
alla notizia degli strani movimenti di flotte militari (con particolare
riguardo a quella statunitense, ormai quasi tutta in mare con ben
undici
portaerei e relative navi appoggio, per un totale del 93%), il San
Diego
Tribune accenna ad una esercitazione di pronto impiego denominata
“Summer Pulse
04”. Il fatto è che non c’è mai stata nella storia di
questa marina
un’esercitazione di tali proporzioni, e inoltre sembra che molte di
queste navi
siano salpate con l’organico incompleto. Oltre a questo, la Federal
Reserve
statunitense sta pompando liquidità nel sistema a livelli mai
raggiunti
nemmeno
dopo l’11 settembre 2001: come mai? Se a queste stranezze aggiungiamo
che in
Nuova Zelanda un meteorite delle dimensioni di un pompelmo ha sfondato
il tetto
penetrando in un’abitazione, forse l’ipotesi formulata nel mio
precedente
intervento non era poi così peregrina…

Anche in
medio oriente c’è movimento: l’Iran ha ufficialmente dichiarato,
per
voce del
ministro degli esteri Kamal Kharrazi, che “possiede elevate
capacità
tecnologiche e che la comunità internazionale deve riconoscerlo
in
qualità di
membro del ‘club nucleare’. Si tratta di un percorso irreversibile.” Un
giornale libanese ha inoltre scritto di movimenti e ammassamenti di
truppe
iraniane presso il confine con l’Iraq, notizia seccamente smentita dal
governo
iraniano.

E poi c’è
l’incredibile notizia di un camion statunitense, carico di materiali
radioattivi, intercettato al confine kuwaitiano mentre cercava di
penetrare in
Iraq! Mi astengo da qualunque commento, ma immagino che molti di voi
stiano
pensando quello che penso io (a pensar male si fa peccato, però
spesso
ci si
azzecca, diceva il mitico Andreotti…).

Per
concludere, una foto scattata in Messico qualche giorno fa. Malgrado
gli
esperti si siano affrettati a dare una spiegazione razionale a questo
fenomeno
meteorologico, catalogando queste nubi come “Mammatus” (che in latino
significa
“rigonfio”), non posso fare a meno di chiedermi se davvero eventi di
queste
proporzioni abbiano un’origine naturale, o non possano invece essere
ricondotti
a tecnologie esotiche di qualche tipo (chemtrails,
HAARP, etc.). Se mi pongo
questo quesito è solo perché, in numerose occasioni, si
sono verificati
eventi
assolutamente anomali che nulla avevano di naturale e che, anzi, erano
il
risultato di esperimenti od operazioni basate su tecnologie che
ufficialmente
nemmeno esistono (strani “buchi” nel cielo, stranissime formazioni
nuvolose,
etc.). Magari in questo caso non è così, tuttavia sotto
un cielo del
genere io
non mi sentirei tanto tranquillo…

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