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COSA POSSIAMO FARE COL TERRORISMO? del Dr. Robert M. Bowman (Ten. Col. USAF in pensione)

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La storia la scrivono i vincitori, quindi è sempre diversa dalla realtà? Ne parliamo con Teodoro Brescia Dottore di ricerca, docente e scrittore e autore del libro...

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Balle!
Noi siamo l’obiettivo di terroristi perché appoggiamo la dittatura,
la schiavitù e lo sfruttamento umano nel mondo. Siamo il bersaglio dei
terroristi perché siamo odiati. E siamo odiati perché il nostro
governo ha fatto delle cose odiose."

"Non
siamo odiati perché pratichiamo la democrazia, la libertà e i diritti
umani. Siamo odiati perché il nostro governo nega queste cose ai popoli
dei paesi del terzo mondo, le cui risorse sono ardentemente desiderate
dalle corporazioni multinazionali. E quell’odio che abbiamo seminato
è tornato indietro a tormentarci sotto forma di terrorismo — e in
futuro, terrorismo nucleare."

ALCUNI
ANNI FA, dei terroristi distrussero due ambasciate statunitensi. Il
Presidente Clinton reagì contro le sospette installazioni di Osama bin
Laden. Nel suo discorso televisivo, il Presidente disse al popolo
americano che noi eravamo i bersagli del terrorismo perché sosteniamo
la democrazia, la libertà e i diritti umani nel mondo.

In
tale occasione, io scrissi: "Dica la verità al popolo, signor
Presidente … sul terrorismo, non sulla povera Monica. Se le sue
menzogne sul terrorismo passeranno incontestate, allora è probabile che
la guerra di terrore che lei ha scatenato continuerà sino a
distruggerci.

"La
minaccia del terrorismo nucleare sta incombendo su di noi.

Il
terrorismo chimico è a portata di mano, e quello biologico è un futuro
pericolo. Questi idoli di plutonio, titanio ed acciaio sono impotenti.
La nostra venerazione nei loro confronti per più di cinque decenni non
ci ha portato sicurezza, solo maggiore pericolo. Nessun sistema di
‘Guerre Stellari’ … non importa quanto sia tecnologicamente
avanzato, non importa quante migliaia di miliardi di dollari vi siano
state investite… può proteggerci anche da una sola bomba
terroristica. Nel nostro vasto arsenale non c’è una sola arma che
possa schermarci da un’arma nucleare trasportata in una barca a vela o
su un Piper Cub o una valigetta o un furgone della Ryder in affitto.

Dei
273 miliardi di dollari che spendiamo annualmente nella cosiddetta
difesa, non un solo centesimo può difenderci da una bomba terroristica.
Nel nostro enorme apparato militare non c’è nulla che possa
effettivamente darci un briciolo di sicurezza. Questo è un fatto
militare.

"Signor
Presidente, lei non ha detto la verità al popolo americano sul perché
noi siamo i bersagli del terrorismo. Lei ha detto che siamo
l’obiettivo perché sosteniamo la democrazia, la libertà e i diritti
umani nel mondo. Balle! Noi siamo l’obiettivo di terroristi perché
appoggiamo la dittatura, la schiavitù e lo sfruttamento umano nel
mondo. Siamo il bersaglio dei terroristi perché siamo odiati. E siamo
odiati perché il nostro governo ha fatto delle cose odiose.

"In
quanti paesi abbiamo deposto i leader democraticamente eletti per
sostituirli con dei dittatori militari fantoccio compiacenti a svendere
il proprio popolo alle corporazioni multinazionali americane?

"L’abbiamo
fatto in Iran, quando spodestammo Mossadegh perché voleva
nazionalizzare l’industria petrolifera. Lo sostituimmo con lo Scià, e
addestrammo, armammo e sovvenzionammo la sua odiata guardia nazionale,
la Savak, che assoggettò e brutalizzò la popolazione. Tutto per
proteggere gli interessi finanziari delle nostre compagnie petrolifere.
C’è da meravigliarsi se in Iran c’è gente che ci odia?

"L’abbiamo
fatto in Cile quando abbiamo deposto Allende, democraticamente eletto
dal popolo per introdurre il socialismo. L’abbiamo sostituito col
brutale dittatore di destra, il Generale Pinochet. Il Cile deve ancora
riprendersi.

"L’abbiamo
fatto in Vietnam quando ostacolammo le elezioni democratiche nel Sud,
che avrebbero unito il paese sotto Ho Chi Minh. Lo sostituimmo con una
serie di deboli burattini delinquenti, che ci invitarono laggiù a
massacrare il loro popolo — e noi lo facemmo. (Ho volato 101 missioni
di combattimento in quella guerra cui giustamente si è opposto.)

"L’abbiamo
fatto in Iraq, dove abbiamo ucciso 250.000 civili in un fallito
tentativo di rovesciare Saddam Hussein, e dove da allora ne abbiamo
uccisi un milione con le nostre sanzioni. Circa metà di queste vittime
innocenti erano bambini sotto i cinque anni.

"E,
naturalmente, quante volte l’abbiamo fatto in Nicaragua e in tutte le
altre repubbliche delle banane dell’America Latina? Una volta dopo
l’altra, abbiamo rimosso i leader popolari che volevano che le
ricchezze della terra venissero condivise con coloro che la lavoravano.
Li sostituimmo con tiranni assassini che avrebbero svenduto e
controllato il loro stesso popolo in modo che le risorse della terra
potessero essere arraffate da Domino Sugar, United Fruit Company,
Folgers e Chiquita Banana.

"In
un paese dopo l’altro, il nostro governo ha ostacolato la democrazia,
soffocato la libertà e calpestato i diritti umani. Ecco perché nel
mondo siamo odiati. Ed ecco perché siamo il bersaglio dei terroristi.

"La
popolazione del Canada gode di una democrazia migliore, di una maggiore
libertà e diritti umani di noi. Altrettanto dicasi di quella della
Norvegia o della Svezia. Avete mai sentito di ambasciate canadesi fatte
saltare con le bombe? O di quelle norvegesi? Oppure svedesi. No.

"Noi
non siamo odiati perché pratichiamo la democrazia, la libertà e i
diritti umani.

Noi
siamo odiati perché il nostro governo nega queste cose alle popolazioni
dei paesi del terzo mondo, le cui risorse sono ardentemente desiderate
dalle nostre corporazioni multinazionali. E quell’odio che abbiamo
seminato è tornato indietro a tormentarci sotto forma di terrorismo —
e in futuro, terrorismo nucleare."

"Una
volta compresa la verità sul perché esiste la minaccia, la soluzione
risulta evidente. Dobbiamo cambiare i sistemi del nostro governo.

"Invece
di mandare i nostri figli e le nostre figlie in giro per il mondo ad
ammazzare arabi così che le compagnie petrolifere possano vendere il
petrolio sotto la loro sabbia, dobbiamo mandarli a ricostruire le loro
infrastrutture, rifornirli di acqua pulita e dar da mangiare ai loro
bambini.

"Invece
di continuare ad ammazzare ogni giorno migliaia di bambini iracheni con
le nostre sanzioni, dobbiamo aiutarli a ricostruire le loro centrali
elettriche, i loro impianti di trattamento delle acque, i loro ospedali
— tutte quelle cose che abbiamo distrutto nella nostra guerra contro
di loro e che gli abbiamo impedito di ricostruire con le nostre
sanzioni.

"Invece
di voler essere il re del colle, dobbiamo diventare un membro
responsabile della famiglia delle nazioni. Invece di stanziare centinaia
di migliaia di soldati in tutto il mondo per proteggere gli interessi
finanziari delle nostre corporazioni multinazionali, dobbiamo riportarli
a casa ed espandere il Corpo di Pace.

"Invece
di addestrare terroristi e squadre della morte alle tecniche di tortura
ed assassinio, dobbiamo chiudere la Scuola delle Americhe (non importa
quale nome usano adesso). Invece di sostenere le dittature militari,
dobbiamo appoggiare l’autentica democrazia – il diritto del popolo
di scegliersi i propri leader. Invece
di appoggiare l’insurrezione, la destabilizzazione, l’assassinio e
il terrore in tutto il mondo, dobbiamo abolire la CIA e dare i fondi ad
enti umanitari.

"In
breve, facciamo del bene anziché del male. Torniamo ad essere i buoni.
La minaccia del terrorismo svanirebbe. Questa è la verità, signor
Presidente. Questo è ciò che il popolo americano ha bisogno di
sentire. Siamo brava gente. Abbiamo soltanto bisogno che ci venga detta
la verità e data la sagacia. Lei può farlo, signor Presidente. Fermi
il massacro. Fermi la giustificazione. Fermi la ritorsione. Si occupi
prima del popolo. Gli dica la verità."

Non
occorre dire che non l’ha fatto… né lo ha fatto George W. Bush.
Be’, i semi piantati dalla nostra politica hanno dato i loro frutti.
Il World Trade Center se n’è andato. Il Pentagono è danneggiato. E
migliaia di americani sono morti. Quasi ogni sapientone in TV sta
chiedendo a gran voce una massiccia ritorsione militare contro chiunque
possa aver fatto tutto ciò (presumibilmente lo stesso Osama bin Laden)
e contro chiunque dia asilo o aiuto ai terroristi (in particolar modo il
governo talebano dell’Afganistan). Steve Dunleavy del New York Post
urla "Uccidete i bastardi! Addestrate assassini, assoldate mercenari,
offrite ai cacciatori di taglie un paio di milioni di dollari per averli
vivi o morti, preferibilmente morti. Per quanto riguarda le città o i
paesi che ospitano questi vermi, bombardateli sino a ridurli in campi da
pallacanestro." Si è tentati ad essere d’accordo. Non ho simpatia
per gli psicopatici che hanno ammazzato migliaia dei nostri
concittadini. Non c’è scusante per un atto del genere. Se venissi
richiamato in servizio attivo, partirei di corsa. Allo stesso tempo,
tutta la mia esperienza e conoscenza militare mi dice che la ritorsione
non ci ha liberato dal problema in passato, e non lo farà stavolta.

Il
migliore apparato antiterroristico del mondo è di gran lunga quello
israeliano. Misurato in termini militari, ha registrato fenomenali
successi. Eppure Israele subisce ancora più attacchi di tutte le altre
nazioni messe insieme. Se la ritorsione funzionasse, gli israeliani
sarebbero le persone più al sicuro del mondo.

Solo
una cosa ha mai fermato una campagna terroristica – togliere
all’organizzazione terroristica il sostegno della comunità più
grande che rappresenta. E il solo modo per farlo è ascoltare e
alleviare i legittimi risentimenti della popolazione. Se davvero Osama
bin Laden era dietro i quattro dirottamenti e il seguente massacro,
questo significa dare una risposta alle preoccupazioni degli arabi e dei
musulmani in generale e dei palestinesi in particolare. Non significa
abbandonare Israele. Però potrebbe benissimo significare il ritiro del
sostegno finanziario e militare finché non abbandona gli insediamenti
nei territori occupati e ritorna ai confini del 1967. Potrebbe anche
significare la concessione ai paesi arabi di avere dei leader da loro
scelti, e non dei dittatori scelti con cura ed insediati dalla CIA, ben
disposti a collaborare con le compagnie petrolifere occidentali.

Chester
Gillings l’ha espresso molto bene: "Come possiamo contrattaccare bin
Laden? La prima cosa che dobbiamo chiederci è cosa speriamo di ottenere
– sicurezza o vendetta? Le due cose si escludono a vicenda; cercare
vendetta ridurrà la nostra sicurezza. Se è quest’ultima che si
cerca, allora occorre iniziare a rispondere alle domande difficili –
quali sono i risentimenti che i palestinesi e il mondo musulmano hanno
nei confronti degli Stati Uniti, e qual è la nostra vera colpa per tali
risentimenti? Laddove si trovasse una effettiva responsabilità, occorre
essere preparati a lenire il risentimento in ogni modo possibile.
Laddove non si trovasse responsabilità o modo di porre rimedio, occorre
comunicare onestamente le nostre posizioni alla popolazione araba. In
breve, la nostra migliore condotta d’azione è toglierci dalle dispute
della regione in qualità di combattenti."

Uccidere
adesso bin Laden sarebbe renderlo un eterno martire. A migliaia si
alzerebbero a prenderne il posto. In un altro anno, dovremmo
confrontarci con una nuova ondata di terrorismo, probabilmente molto
peggiore persino di questa. Eppure esiste un altro modo.

In
parole povere, dobbiamo proteggerci da coloro che già ci odiano.

Questo
significa un incremento nella sicurezza e una migliore intelligence. In
marzo ho proposto ai membri del Congresso che si dovrebbe negare
qualunque finanziamento per le "Guerre Stellari" sino a quando il
Ramo Esecutivo non possa dimostrare di stare effettuando ogni possibile
ricerca per scoprire e intercettare armi per la distruzione di massa che
entrino clandestinamente nel paese (una minaccia molto maggiore dei
missili balistici). Vi è un gran numero di misure che si possono
prendere per aumentare la sicurezza senza limitare i diritti civili. Ma
sulla lunga distanza, dobbiamo cambiare le nostre politiche per
smetterla di causare la paura e l’odio che creano nuovi terroristi.
Diventando indipendenti dal petrolio straniero tramite il risparmio,
l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili
e la transizione verso sistemi di trasporto non inquinanti ci permetterà
di adottare una politica più razionale verso il Medio Oriente.

La
grande maggioranza di arabi e musulmani sono persone buone e pacifiche.
Ma un certo numero di essi, nella loro disperazione, rabbia e paura,
prima si sono rivolti ad Arafat e adesso a bin Laden per alleviare la
loro miseria. Rimuoviamo la disperazione, diamo loro qualche speranza, e
l’appoggio al terrorismo evaporerà. A quel punto bin Laden sarà
costretto ad abbandonare il terrorismo (come ha fatto Arafat) o verrà
trattato come un comune criminale. In qualunque modo, lui e il suo
denaro cesseranno di essere una minaccia. Noi possiamo avere
sicurezza… o possiamo avere vendetta. Non possiamo avere entrambe le
cose.

*Il
Dr. Robert M. Bowman ha diretto tutti i programmi "Guerre Stellari"
sotto i presidenti Ford e Carter e ha volato in 101 missioni di
combattimento in Vietnam. È laureato in Aeronautica e Ingegneria
Nucleare al Caltech. È presidente dell’Istituto per gli Studi su
Spazio e Sicurezza e presiede alla carica di Arcivescovo della Chiesa
Cattolica Unita. Il Dr. Bowman si può contattare presso [email protected]
.

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